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E tu? Di che mood sei?

Finalmente vi siete decisi.Volete ristrutturare casa.

Innanzitutto vi faccio i complimenti, perché, come abbiamo ampiamente visto nel primo articolo del nostro blog, significa che non vi siete lasciati intimidire dalle problematiche che si possono incontrare durante il percorso e avete scelto di buttarvi in questa avventura che sicuramente saprà regalarvi grandi soddisfazioni, se affrontata accanto alle persone giuste e seguendo un percorso chiaro e lineare.

Non mi dilungherò nello spiegarvi quali siano i passaggi di questo cammino (nel caso aveste ancora qualche dubbio vi consiglio di dare un occhiata al post del 14 Febbraio 2019); voglio piuttosto raccontarvi la parte che preferisco di ogni progetto di ristrutturazione, quella che va di pari passo con la progettazione preliminare nella quale si cominciano ad immaginare i nuovi spazi e si è ancora sufficientemente distanti dalla fase esecutiva dove invece diventa tutto più definito, più tecnico… più serio in un certo senso, perché è il momento dove si deve riflettere concretamente su come realizzare quello che un attimo prima era un sogno e non può esservi più spazio per la spensieratezza. Di questo magari parleremo in un altro articolo. Ora, invece, manteniamoci un passo indietro.

Precisamente ci troviamo al momento in cui, definiti gli spazi in accordo alle vostre esigenze e ai vostri desideri, si deve cominciare ad immaginare lo stile o meglio il carattere che si vuole attribuire a quegli stessi ambienti.


"L’Architettura è la volontà dell’epoca tradotta nello spazio."

Mies van Der Rohe


Attenzione però. Non si tratta di sfogliare infinite riviste d’arredo e fare assidue indagini su Pinterest alla ricerca dell’ispirazione. Questo metodo, purtroppo, sebbene inizialmente potrà farvi scoprire un mondo fino ad allora sconosciuto, finirà con il regalarvi una bella dose di confusione, e vi ritroverete a non saper scegliere nemmeno la cosa più banale trovandovi di fronte ad una mare di possibilità (fidatevi della sottoscritta: da Pinterest-addicted ho imparato sulla mia pelle quanto possa essere controproducente spendere ore su quella piattaforma).

Quindi, dimenticatevi i sabati pomeriggio in giro per i grandi mobilifici e cancellate il profilo su Pinterest, sforzandovi invece di affidarvi al vostro Architetto che saprà sicuramente consigliarvi al meglio. Lo avete pagato per quello, dopo tutto ;-)


"Non capisco perché le persone chiamino un architetto e poi gli dicano cosa fare".

Frank Gehry


Entrando nel vivo del tema, quale stile rispecchia meglio la vostra idea di casa? Usando un termine diverso, quale mood vi si addice?

Noi di DM2 ne abbiamo selezionati 3, che riteniamo rispondano al bisogno di calma e serenità che dovrebbe respirarsi in ogni ambiente domestico.


  • MINIMAL

"Less is more."

Mies van Der Rohe


Non servono molte parole per spiegare lo stile minimal. Icona di modernità sin dagli anni ’60, i suoi sinonimi sono sicuramente praticità e semplicità.

Chi si ritrova in questo mood è sicuramente una persona che ama l’ordine e non ha difficoltà a liberarsi di tutto ciò che è superfluo, decidendo di lasciare il caos e la frenesia della vita fuori dalle mura di casa.

Tuttavia, uno degli errori più facili da commettere nella scelta del minimalismo è quello di realizzare un ambiente sterile, privo di personalità e calore. Decisamente poco accogliente.


Minimal non è infatti sinonimo di vuoto. L’obiettivo è piuttosto quello di dare risalto a pochi elementi che riempiono uno spazio, i quali devono essere sì semplici, soprattutto nella forma, ma non banali. In questo contesto il bianco, soprattutto quello delle pareti, svolge un ruolo fondamentale perché crea lo sfondo ideale per far spiccare gli altri arredi, solitamente di un altro colore, se non addirittura neri.


Per ricreare un’atmosfera minimalista, la scelta dei materiali è decisiva.

Superfici lisce e lucide come il marmo sono perfette per i pavimenti di tutta la casa e per il piano di lavoro della cucina, mentre i laccati di qualsiasi colore sono la scelta ideale per i mobili. Se invece temete che il marmo sia troppo freddo per i vostri gusti, potete virare su un bel parquet o addirittura su un effetto cemento, per avere in questo caso un tono più informale.

Sempre nell’ottica di eliminare il superfluo, ogni forma di decoro è abolita, sfruttando invece i disegni ed i colori naturali dei materiali stessi, come le venature del marmo appunto, giocando con gli accostamenti e i contrasti di superfici diverse. Tuttavia, un bel quadro contemporaneo o astratto dai colori vivaci non è disprezzato, in quanto saprà valorizzare l’ambiente in cui è inserito, scongiurando anche il rischio di mancanza di personalità.


  • NORDICO/SCANDINAVO


"Beauty is the harmony of purpose and form."

Alvar Aalto


Altro non è che una declinazione dello stile minimal, ma su una linea più calda e non estremamente contemporanea. Entrambi hanno in comune certamente la funzionalità e l’essenzialità delle forme ma, a differenza del mood minimalista, la scelta degli arredi non è così rigorosa e anzi, proprio a seconda dei mobili e accessori che si inseriscono nel contesto è possibile dare un’interpretazione più moderna o vintage dello stesso stile.



Caratteristica fondamentale del mood scandinavo è certamente l’utilizzo della luce naturale per ricreare all’interno dell’ambiente domestico un’atmosfera accogliente e familiare. Per accentuare questo effetto, la scelta del bianco è efficacissima, ma anche l’impiego di altri colori neutri o pastello, soprattutto nelle camere da letto, permette di raggiungere ottimi risultati.

In questo caso, i materiali da prediligere sono certamente il legno, nella sua forma più naturale possibile o verniciato (ovviamente di bianco o grigio). Mentre l’utilizzo di tessuti come il lino, il cotone o la lana grezza donano immediatamente quel tocco di intimità e serenità che si dovrebbe respirare in ogni casa.



Come per lo stile minimalista, i decori non sono molto apprezzati, sebbene ci siano alcune declinazioni che vedono l’inserimento delle cornici in gesso bianche a soffitto, abbinate a pareti color pastello. Tuttavia, anche qui, per aggiungere un tocco di personalità sono apprezzati i quadri, che però devono rappresentare soggetti piuttosto stilizzati e semplici. Appendere fotografie black and white esposte in cornici minimali, per esempio, è una scelta azzeccata.


  • INDUSTRIAL

“Design is not about decorating functional forms. It’s about creating forms that accord with the character of the object and that show new technologies to advantage.”

Peter Behrens


Totalmente diverso nella forma dai mood precedenti, l’Industrial Style risponde comunque alle esigenze e ai modi di vivere della società contemporanea, dove parole come convivialità e compagnia fanno ampiamente parte della quotidianità di tutti.

Nato negli anni ’50 a New York, dal recupero e il riuso di spazi dismessi precedentemente utilizzati come vecchie fabbriche o uffici, lo stile industriale introduce il denominatore comune a tutte le future forme dell’abitare più contemporanee: l’idea di open space. Dai primi loft americani, si sviluppa un diverso modo di vivere la casa, dove la cucina non fa più parte degli ambienti di servizio trovandosi separata dalla parte più vissuta della casa. La cucina diventa invece parte integrante, se non addirittura il cuore dell’ambiente domestico. È il luogo attorno al quale ci si riunisce con la famiglia e con gli amici per condividere i momenti più piacevoli della giornata.



In questo contesto, soprattutto nel caso in cui si tratti di un vero recupero di uno spazio industriale, una forte carica emotiva viene data dalla storia dell’edificio. Pertanto, invece di sostituire o nascondere quegli elementi che caratterizzavano la funzione originaria del luogo, vengono esposti ed integrati alla nuova realtà.

Ecco che i mattoni delle vecchie fabbriche, così come il cemento o l’acciaio, vengono lasciati a vista, affiancati da arredi altrettanto vissuti, dove ogni graffio o imperfezione è sinonimo di autenticità.

Sebbene questo stile si addica specialmente, proprio per il suo carattere assolutamente genuino, a quei luoghi dove davvero avviene un riuso o un recupero di spazi che non erano abitazioni, è possibile riprodurlo, in forma più contenuta, anche in alcuni appartamenti dei centri storici che contengono segni del passato da poter valorizzare.



Nel nostro contesto Genovese, per esempio, non risulta difficile inserire lo stile industriale in quei piccoli appartamenti dei vicoli, dai soffitti voltati e le pareti ancora pietra o mattone, con le finestre dai davanzali in ardesia consumata dal tempo e i vecchi pavimenti in piastrelle esagonali tornate tanto in voga negli ultimi anni. Queste, accostate ad un parquet o un effetto legno rustico, sono un abbinamento perfetto.



E voi? Di quale mood siete? Fatecelo sapere! Non esitate a contattarci, saremo felicissimi di rispondere ai vostri dubbi o darvi idee su quale stile sia più adatto a voi.

A prestissimo con il prossimo articolo! Restate sintonizzati!!!



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